mercoledì 25 aprile 2012

Ragioni del cuore


Abbiamo ricevuto la segnalazione di poter aiutare, attraverso un'Associazione di Volontariato per il Supporto Medico a Strutture e Personale Ospedaliero in Africa (Medical Support for Africa), le attività di padre Aldo Marchesini in Mozambico.
Padre Aldo, oltre che Direttore Clinico e Tutore della Specializzazione in Chirurgia Generale dell'Ospedale di Quelimane, è anche Coordinatore Provinciale di Chirurgia della Zambesia e delle varie strutture sanitarie che si stanno aprendo in quella regione.
Medici provenienti da vari paesi del mondo, volontariamente, per brevi periodi lo affiancano nella sua dura attività.

Nato nel 1941 a Bologna, è stato ordinato sacerdote della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore (Dehoniani) nel 1969, conseguendo nel frattempo la Laurea in Medicina (nel 1966), presso l'Università di Bologna, con 110 e lode. Nel 1970 partì per la prima volta per l'Africa, con destinazione il Mozambico.
Ve ne proponiamo la conoscenza attraverso una sua recente lettera.


Quelimane, 4 marzo 2012
Avevo pensato di venire in Italia nella seconda metà dell'anno, ma prevedo una serie di difficoltà a causa dello scarso tempo disponibile. Il mio impegno nel Programma Nazionale di formazione di chirurghi in grado di operare le fistole vescico-vaginali esige numerosi viaggi di lavoro durante l'anno, della durata minima di 9 giorni.
Quest'attività mi piace. La ritengo prioritaria. Tuttavia essa comporta numerosi sacrifici per trovare gli spazi adeguati - prima della partenza e dopo il ritorno -, per recuperare le visite ambulatoriali e le operazioni elettive. Per il prossimo novembre è inoltre previsto un viaggio in Bangladesh per partecipare alla riunione del Gruppo Internazionale di Lavoro per le fistole ostetriche, che si tiene ogni due anni. Non ultima c'è una considerazione economica: in marzo del 2013 il mio contratto con il Ministero della Sanità prevede un viaggio pagato in Italia di 30 giorni. Se invece rientrassi in patria quest'anno, dovrei accollarmi le spese.
A proposito di considerazioni economiche, devo confidarvi che le riserve del cosiddetto Fondo Salute, dove convergono le offerte degli amici che mi sostengono, si sono assottigliate molto per le numerose richieste di aiuto dei tanti poveri che gravitano attorno all'ospedale di Quelimane.
Alcuni gruppi, che si erano impegnati di aiutare questo o quel progetto da me elaborato, non possono più continuare a farlo. I progetti rimasti scoperti sono i seguenti:

1) Carrozzelle. Acquisto del materiale necessario per costruire e riparare le sedie a rotelle per i disabili. Negli ultimi 15 anni ne abbiamo prodotte alcune centinaia. Come tutti i veicoli, esse hanno bisogno di riparazioni e di manutenzione, sempre più frequenti, man mano che si logorano con gli anni. Ora siamo completamente fermi.


2) Ritorno a casa. I malati arrivati con l'ambulanza dai centri sanitari dei distretti, quando sono guariti e devono far ritorno a casa, non hanno i soldi necessari per pagarsi la corriera. Bivaccano sul terreno dell'ospedale, in vecchie strutture cadenti, che verranno presto abbattute per far posto ad altre costruzioni. Partono solo quando l'ambulanza del loro distretto, ripassando da Quelimane, può dare loro un passaggio. A volte trascorre più di un mese. Il prezzo medio di un biglietto per una distanza sui 150-200 km è di circa 10 €. Nelle stesse condizioni sono i carcerati quando finiscono la pena e debbono ritornare in famiglia.


3) Costruzione e riparazione di capanne. Quest'anno abbiamo avuto piogge torrenziali con allagamenti e interruzioni di strade di grande comunicazione. A Quelimane è passata la coda del ciclone Funso: capanne con l'acqua fino alle caviglie, pareti di fango crollate, coperture di foglie di palma volate via. Le richieste di aiuto sono aumentate, ma la nostra capacità di soccorso è molto piccola.


4) Aiuti agl'infermieri studenti universitari. Molti infermieri frequentano corsi universitari serali, dopo le ore di servizio. Gran parte del loro magro stipendio va in tasse e in più ci sono le spese per le fotocopie dei capitoli da studiare; la fonte è costituita dai tre esemplari stampati esistenti nella biblioteca dell'università. Chi volesse acquistarli, non potrebbe: non si trovano più, non sono più in vendita, essendo fuori catalogo.


5) Tirocinio degli alunni. Quest'anno abbiamo la presenza di 8 alunni del corso di laurea in chirurgia, che vengono per fare un tirocinio di 10 mesi, fino al 20 dicembre 2012, per imparare a operare le patologie più frequenti, nei tre campi di chirurgia generale, maternità e ortopedia traumatologica. Sono appena arrivati. Io sono il loro general tutor, quindi devo preoccuparmi di accompagnarli, distribuirli nei vari servizi, aiutarli a risolvere le difficoltà della vita di tutti i giorni. I vari specialisti che lavorano nei tre servizi sono responsabili della loro formazione. Il corso dura 5 anni e alla fine il titolo degli alunni sarà "Tecnico superiore in chirurgia".


6) Laurea in strumentazione e laurea in infermieristica. Un'altra novità importante è la decisione del Ministero della Sanità di iniziare a Quelimane il corso di laurea in strumentazione di sala operatoria e il corso di laurea in infermieristica. Ben 4 strumentisti e due anestesisti sono stati ammessi ai corsi, per cui ci apprestiamo ad attraversare una situazione difficile in sala operatoria per la drastica diminuzione di tali tecnici. È vero che verranno a fare ore di pratica nella nostra sala, ma non potranno essere movimentati secondo le esigenze di lavoro.


7) Il mio servizio di cappellano del carcere continua ogni domenica e consiste nel celebrare la messa, cui faccio seguire una catechesi a partire dalle letture del giorno. Al termine attendo i reclusi con problemi di salute, che l'infermiere della prigione non è in grado di risolvere. I credenti cattolici, che assistono alla messa e alla catechesi, sono circa 120, su un universo di oltre 500 reclusi. La catechesi prepara al battesimo, alla prima comunione e alla cresima. Una decina di catecumeni a Pasqua riceveranno il battesimo. Il nostro vescovo è già venuto due volte per celebrare la messa ed amministrare la cresima in prigione.


8) I miei racconti. L'anno scorso ho terminato l'ultimo racconto (La montagna) e per ora non ho nulla in cantiere. Vorrei però scrivere qualcosa sul mondo delle fistole vescico-vaginali di origine ostetrica, per contribuire a far conoscere una realtà sommersa, ma molto diffusa e causa di grande sofferenza. L'Organizzazione Mondiale della Sanità l'ha messa tra le priorità sanitarie del secolo, per cui tutte le iniziative di prevenzione, cura, trattamento chirurgico e reinserzione nella vita sociale trovano incoraggiamento e appoggio anche economico. Per Natale 2011 è uscita - a spese di un mio caro amico - la raccolta dei miei racconti inediti degli ultimi 12 anni. È stata una sorpresa, molto gradita e inattesa. Il titolo è Mission (m'è dolce il ricordare...). Il ricordare diventa particolarmente gratificante, quando si invecchia. Sono ancora vivi in me i racconti di mio padre e di mio nonno riguardo a vari episodi della loro esistenza. Godevo un mondo a sentirli ancora una volta dalla loro bocca. Mi rallegrava la soddisfazione che traspariva dalla loro voce. Ebbene, ora che sono arrivato alla loro stessa età, spero che ci sia qualcuno che goda alla rievocazione di fatti e di esperienze della mia vita.


Passo ora ai saluti. Il vostro ricordo e la vostra simpatia mi sono sempre di grande aiuto. Desidero ringraziarvi di cuore, mentre vi auguro Buona Pasqua.

                                        p. Aldo










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